LA SEZIONE AUREA
Che cosa hanno in comune la disposizione dei petali di rosa e dei semi delle mele, la forma a spirale delle conchiglie e gli ammassi delle galassie?
Per quanto strano possa sembrare, in queste realtà così disparate si nasconde, o è stato creato, un numero particolare, una proporzione geometrica scoperta dai pitagorici, denita da Euclide; chiamata nel rinascimento “divina proporzione” e successivamente, nell’ Ottocento, “sezione aurea”. Questa proporzione è un numero irrazionale derivante dalla geometria ed ha da sempre affascinato le grandi menti della storia, biologi, artisti, architetti, storici. Durante il Rinascimento questo rapporto è stato alla base della costruzione geometrica delle chiese in particolare nell’ immagine a anco è possibile vedere come Leon Battista Alberti nella composizione del suo Tempio Malatestiano si sia basato su di essa. La nostra volontà progettuale è stata quella di recuperare questa proporzione ma declinandola in maniera diversa, rendendo la composizione architettonica della nuova chiesa di
Disvetro più moderna.
LO GNOMONE AUREO
In geometria, i triangoli aurei sono un insieme di triangoli aventi la particolarità di possedere tra i propri lati una proporzionalità aurea, ovvero della medesima ragione del numero aureo, 1,618, o di derivazioni di questa.
Non si tratta di una vera e propria denominazione matematicamente riconosciuta per tutte le figure che con la precedente denizione rientrano nella categoria; infatti, si può parlare in accezione universalmente riconosciuta solamente per i due casi canoni di triangoli isosceli ricavabili dal pentagono, e che sono chiamati, per l’appunto, triangolo aureo e gnomone aureo.
L’OCCHIO DI DIO
Dalla proprietà del rettangolo aureo di potersi “rigenerare” innite volte, deriva la possibilità di creare al suo interno una successione innita di quadrati e quindi una spirale, detta spirale di Fibonacci. La particolarità di tale gura è il fatto di avvitarsi asintoticamente verso l’incrocio tra le diagonali che possono essere ricavate all’interno dei rettangoli aurei; punto di incontro che è stato chiamato da Cliord Pickover l’occhio di Dio, proprio per il fatto che tutto sembra vertere attorno a questo punto, dalle spirali alle diagonali e alla sequenza di quadrati. Interessante notare, poi, come non soltanto le diagonali vere e proprie si intreccino in questo particolare punto del rettangolo aureo, ma anche altre rette colleganti ulteriori punti notevoli di questo vorticoso accentramento. Nella costruzione geometrica della Chiesa abbiamo situato l’ occhio di Dio della serie di rettangoli aurei costruiti sul lato dell’edicio in corrispondenza del fonte battesimale testimoniando in questo modo il vertere della vita dell’ uomo attorno all’
appartenenza alla chesa di Dio.
Progetto: 2013